che i suoi software per la creazione e gestione di macchine virtuali, Fusion e Workstation, sono ora gratuiti per tutti, inclusi i clienti commerciali. La decisione, entrata in vigore lunedì scorso, segue la precedente mossa di rendere il software gratuito per uso personale all’inizio di quest’anno. Le versioni Pro di Fusion (per Mac) e Workstation (per Windows e Linux) non sono, difatti, più disponibili per l’acquisto.
Questa mossa arriva in seguito all’acquisizione di VMware da parte di Broadcom per 61 miliardi di dollari nel 2022, una delle più grandi acquisizioni tecnologiche di sempre. Da allora, Broadcom ha semplificato il portfolio di prodotti VMware, eliminando molte offerte esistenti e spingendo le aziende verso soluzioni in abbonamento come Cloud Foundation o vSphere Foundation.
Secondo un rapporto di Business Insider citato da Tom’s Hardware, alcuni clienti aziendali hanno segnalato aumenti significativi dei prezzi dopo l’acquisizione. Un cliente aziendale anonimo ha dichiarato di aver visto un aumento del 175% nei prezzi, paragonando la situazione a un “sequestro” a causa della difficoltà di passare a soluzioni alternative.
VMware ha assicurato che i contratti commerciali esistenti rimarranno validi e che i clienti riceveranno lo stesso livello di supporto fino alla fine dei loro contratti. Tuttavia, l’azienda sta interrompendo il servizio di ticketing per la risoluzione dei problemi, suggerendo invece l’utilizzo delle risorse online come la community, la documentazione e gli articoli di supporto disponibili.
Questa decisione di VMware potrebbe avere un impatto significativo sul mercato della virtualizzazione, offrendo a più utenti l’accesso a strumenti professionali gratuitamente, ma sollevando al contempo preoccupazioni sulla futura strategia di supporto e pricing dell’azienda per i clienti enterprise.