Addio a Google.it: l’annuncio ufficiale

Google ha annunciato la progressiva chiusura di tutte le versioni nazionali del suo motore di ricerca, incluso il nostrano Google.it utilizzato quotidianamente da milioni di italiani. Questa decisione, comunicata attraverso il blog ufficiale dell’azienda, segna un punto di svolta nella strategia globale del colosso tecnologico che punta ora a consolidare tutto il traffico su Google.com. Un cambiamento che, secondo l’azienda, non avrà impatti sull’esperienza di ricerca degli utenti ma rappresenta piuttosto un’evoluzione naturale dei sistemi di localizzazione dei contenuti che hanno reso ormai superflue le divisioni nazionali.

La storia dei domini nazionali di Google risale alle prime fasi di espansione globale dell’azienda, quando la creazione di versioni dedicate come google.ng per la Nigeria o google.com.br per il Brasile rappresentava la soluzione tecnica più efficace per offrire risultati pertinenti in base alla posizione geografica. L’architettura di localizzazione implementata nel 2017 ha però rappresentato un punto di svolta fondamentale, rendendo possibile offrire contenuti personalizzati indipendentemente dall’URL utilizzato per accedere al servizio.

“Nel corso degli anni, la nostra capacità di fornire un’esperienza localizzata è migliorata“, spiega Google nel suo comunicato. “Nel 2017 abbiamo iniziato a fornire la stessa esperienza con risultati locali a tutti coloro che utilizzano Search, sia che utilizzino google.com che il ccTLD del loro Paese”. Questa evoluzione tecnica ha sostanzialmente reso ridondanti i domini nazionali, pur mantenendo inalterata la capacità di offrire risultati pertinenti in base alla posizione dell’utente.

La transizione, che avverrà gradualmente nei prossimi mesi, comporterà il reindirizzamento automatico degli utenti che digitano google.it verso google.com, mantenendo però la personalizzazione dei risultati in base alla localizzazione. Gli utenti potrebbero dover reinserire alcune preferenze di ricerca durante questo processo di migrazione, ma l’esperienza complessiva dovrebbe rimanere sostanzialmente invariata.

Anche se Google.it sparirà, i contenuti restano localizzati.

Google ha voluto sottolineare con particolare enfasi che questa riorganizzazione non modificherà il modo in cui l’azienda gestisce gli obblighi previsti dalle leggi nazionali. “È importante notare che questo aggiornamento cambierà ciò che gli utenti vedono nella barra degli indirizzi del browser, ma non influirà sul funzionamento di Ricerca e non modificherà il modo in cui gestiamo gli obblighi previsti dalle leggi nazionali”, precisa l’azienda nel suo comunicato, cercando evidentemente di prevenire preoccupazioni relative alla conformità normativa nei vari paesi.

Questa mossa si inserisce in un più ampio processo di razionalizzazione dell’infrastruttura digitale di Google, con l’obiettivo di semplificare l’architettura tecnica riducendo al contempo i costi di mantenimento di molteplici domini e configurazioni. Per gli utenti, il cambiamento più evidente sarà visualizzare “google.com” nella barra degli indirizzi anziché il familiare dominio nazionale a cui sono abituati, mentre l’algoritmo continuerà a fornire risultati pertinenti in base alla loro posizione geografica.

Il processo di unificazione rappresenta un interessante caso di studio sull’evoluzione del web: da un internet inizialmente frammentato in esperienze nazionali si sta progressivamente passando a piattaforme globali capaci di personalizzare i contenuti in modo dinamico. L’intelligenza artificiale e i sistemi di geolocalizzazione avanzati hanno reso possibile questa transizione, superando le limitazioni tecniche che in passato richiedevano la creazione di portali nazionali distinti.