Ampere Computing, azienda specializzata nella progettazione di CPU per datacenter e sostenuta da Oracle, sta valutando una possibile vendita. Secondo , la decisione sembra essere legata all’aumento della concorrenza e alle prospettive incerte per un’offerta pubblica iniziale (IPO). In ogni caso non c’è stata alcuna scelta definitiva, la società sta solamente esplorando le proprie opzioni.
La mossa suggerisce però che Ampere potrebbe non vedere un percorso chiaro verso un’IPO nel breve termine, nonostante la crescente domanda di macchine legate all’intelligenza artificiale. L’azienda deve infatti confrontarsi con una concorrenza sempre più agguerrita da parte di giganti come AMD, Intel e persino Arm, che ora offre soluzioni per datacenter.
Fondata nel 2018 dall’ex dirigente Intel Renee James, Ampere si è concentrata sullo sviluppo di processori multi-core basati su architettura Arm per i datacenter cloud di grandi aziende come Oracle, AWS, Microsoft e Google. Oracle in particolare ha effettuato importanti investimenti strategici in Ampere, rimanendone il principale sostenitore finanziario nonostante la presenza di altri investitori come i fondi di private equity Carlyle Group e Softbank.
I prodotti e le sfide di Ampere
Negli ultimi anni, Ampere ha introdotto diversi processori di fascia alta, tra cui Ampere Altra e Altra Max con 128 core nel 2020, AmpereOne con 192 core nel 2023 e AmpereOne con 256 core quest’anno. Il prossimo chip dovrebbe essere AmpereOne Aurora, con 512 core.
Questi chip sono stati adottati da Oracle per la sua infrastruttura cloud OCI, oltre che da altre aziende come Google e Microsoft. Tuttavia, con AMD e Intel che ora offrono CPU x86 con prestazioni simili (fino a 192 e 244 core rispettivamente), le prospettive per i processori Arm di Ampere sembrano meno brillanti.
Nonostante questo, l’azienda rimane fiduciosa nel lungo termine, puntando sull’efficienza energetica dei suoi chip come vantaggio competitivo in un contesto di crescente domanda energetica, anche a causa degli .
Le opzioni sul tavolo
Ampere era stata valutata 8 miliardi di dollari dopo una proposta d’investimento di SoftBank e aveva presentato in via confidenziale una domanda per l’IPO nel 2022. I cambiamenti del mercato hanno però portato l’azienda a rivalutare la propria strategia, pensando addirittura a una vendita.
Oracle, che detiene una quota significativa di Ampere ed è un importante cliente, potrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro dell’azienda. Tuttavia, considerando che in passato la società ha abbandonato lo sviluppo dei processori proprietari Sun UltraSPARC dopo l’acquisizione di Sun Microsystems, sembra improbabile che sia interessata a sviluppare CPU internamente.
Resta da vedere quale sarà la strada scelta da Ampere per affrontare le sfide del mercato e mantenere la sua competitività nel settore dei processori per datacenter.