Aggiornamento 31/10 ore 18.00
Pochi minuti dopo la pubblicazione della notizia relativa alla comparsa dei suggerimenti di ricerca all’interno di ChatGPT, OpenAI ha annunciato ufficialmente il suo motore di ricerca, già disponibile per gli abbonati.
Il servizio, noto nella sua fase di test come SearchGPT, sarà accessibile da ChatGPT e non userà quindi un’interfaccia separata, né avrà un altro nome. permette di effettuare ricerche sul web ponendo semplici domande, con risposte che mettono a disposizione anche mappe interattive e altri elementi. La funzione è già attiva anche in italiano, qui sotto vedete un esempio.
La funzione è disponibile per tutti i dispositivi iOS, Android, Windows e Mac, oltre ovviamente che per il client web di ChatGPT.
Notizia originale
Sembra che ChatGPT si stia preparando a sfidare a Google anche nel campo della ricerca: nelle scorse ore, OpenAI ha introdotto una nuova funzionalità per la versione web del suo chatbot, che mostra suggerimenti di ricerca mentre gli utenti scrivono le proprie domande, esattamente come accade quando si cerca qualcosa su Google.
La novità è disponibile anche per gli account gratuiti ed è compatibile con tutti i modelli di ChatGPT, tuttavia sembra che sia limitata agli Stati Uniti o alla lingua inglese, almeno per il momento. Facendo una prova sulla versione italiana del chatbot infatti non c’è nessuna proposta di autocompletamento, ChatGPT si comporta come sempre.
Si tratta senza dubbio di un bel passo avanti nell’usabilità di ChatGPT, che rende il processore di formulazione delle domande molto più rapido e intuitivo. OpenAI ha affermato che questi suggerimenti non si basano su conversazioni precedenti o sulla memoria personale, ma mirano a offrire completamenti rilevanti delle frasi iniziate dagli utenti.
Android Authority
Nonostante questa nuova funzionalità, ChatGPT non si può ancora considerare un vero rivale della ricerca Google: i suggerimenti infatti non portano al caricamento di risultati web aggiornati, bensì a una risposta diretta di ChatGPT basata sui dati su cui è allenata l’IA, esattamente come se la domanda fosse scritta per intero dall’utente. L’obiettivo, per ora, sembra essere quello di velocizzare le ricerche e ispirare gli utenti con nuove domande da porre, a cui non si era pensato ma che vengono proposte dalla funzione.
È probabile però che si tratti di un passo verso SearchGPT, la funzionalità di ricerca web che OpenAI sta testando e che mira a sfidare pubblicamente Google Search (e gli altri motori di ricerca), diventandone un concorrente diretto.