Come creare immagini in stile Studio Ghibli con ChatGPT (e altre IA)

Il nuovo generatore immagini di ChatGPT è potentissimo, tanto che gli utenti si stanno sbizzarrendo con le creazioni più disparate. Ma c’è un trend che è diventato virale nelle scorse ore: la generazione di immagini nello stile dell’iconico Studio Ghibli.

I feed dei social media sono diventati letteralmente gallerie virtuali di immagini oniriche che richiamano l’inconfondibile estetica del maestro Hayao Miyazaki. Paesaggi fantastici, personaggi dagli occhi espressivi e atmosfere sognanti: l’IA sta dimostrando una sorprendente capacità di catturare l’essenza visiva che ha reso celebre in tutto il mondo la casa di produzione giapponese. 

Come creare immagini in stile Studio Ghibli con ChatGPT

Creare immagini in stile Ghibli con ChatGPT è molto più semplice di quanto si possa pensare: basta accedere al sito, avviare una conversazione e digitare un prompt descrittivo di quello che si vuole creare, aggiungendo dettagli sui personaggi, sull’ambientazione, sul formato dell’immagine e così via. Per farvi un esempio pratico, questo è il prompt usato per generare l’immagine a copertina dell’articolo.

Nominare apertamente lo Studio Ghibli potrebbe non funzionare, dato che OpenAI ha implementato nelle ultime ore dei sistemi di verifica che bloccano la generazione. Superare il blocco però è decisamente più facile del previsto, dato che basta chiedere un’immagine “nello stile tipico di Hayao Miyazaki”. Se anche in questo modo non funziona, insistete, chiedete di farla “quanto più simile possibile”, e dovreste ottenere il risultato sperato. Dovrete faticare un po’, ma alla fine dovreste riuscire nel vostro intento; qui sotto vi lascio la mia conversazione con ChatGPT con cui ho creato l’immagine di copertina dell’articolo, come esempio.

Va sottolineato però che ci sono altri limiti oltre a quelli legati al copyright. La generazione immagini non è disponibile per gli account gratuiti di ChatGPT, per cui arriverà in un secondo momento. Inoltre, la funzionalità è stata limitata a causa delle risorse necessarie per eseguire i prompt: il CEO Sam Altman ha dichiarato che le GPU stanno “prendendo fuoco” per il carico di lavoro che devono gestire, motivo per cui l’azienda ha deciso di limitare il numero di immagini che si possono creare anche con gli account Premium.

Le alternative a ChatGPT 

Nel caso in cui non abbiamo un account Plus, Pro o Team di ChatGPT, potete provare a ottenere lo stesso risultato usando altre intelligenze artificiali. Potreste provare ad esempio con Google Gemini, o con GrokAI, entrambe capaci di fornire risultati eccellenti, e che sembrano non avere i problemi di copyright incontrati con ChatGPT. Qui sotto vi lascio un esempio di un’immagine creata con Gemini 2.0 Flash, usando il prompt seguente:

Un’illustrazione dettagliata in 16:9 di un artista che dipinge un quadro, circondato da un’ambientazione luminosa e sognante tipica dei film di Hayao Miyazaki. Le linee morbide e i colori delicati richiamano la pittura a mano. La scena è pacifica e ottimistica, con una leggera atmosfera fiabesca: sullo sfondo si vedono elementi naturali come alberi verdi mossi dal vento e qualche creatura immaginaria che sbircia curiosa. 

Come vedete dall’immagine, a parte il fatto che l’IA ha ignorato completamente la richiesta di formato 16:9, creando un’immagine verticale, ha rispettato perfettamente la richiesta.

Come ulteriore alternativa vi segnalo anche Craiyon, che offre un’interfaccia web intuitiva che richiede prompt basilari per generare immagini ispirate all’universo visivo di Miyazaki.

Se invece volete un maggior controllo sull’immagine che viene creata, esistono opzioni più sofisticate. Artbreeder consente di combinare immagini esistenti e modificare stili artistici, sebbene alcune funzionalità premium richiedano un abbonamento. Piattaforme come Runway ML, Leonardo AI e Mage.space offrono periodi di prova gratuiti e controlli più granulari, ideali per replicare dettagli specifici come la “morbidezza” tipica di Totoro o le palette cromatiche caratteristiche di “La città incantata”.