Doom ora gira su computer quantistico, guardate che roba!

DOOM è stato portato anche su un computer quantistico, segnando un’altra pietra miliare per questo titolo iconico. Luke Mortimer, dottorando in Informatica Quantistica presso l’ICFO di Barcellona, ha realizzato questa nuova versione chiamata Quandoom.

Il progetto è , ma Mortimer ammette che attualmente non esiste un computer quantistico in grado di eseguire effettivamente questo codice. Quandoom può comunque funzionare su un normale computer, anche un modesto laptop, utilizzando un simulatore QASM leggero. Questo permette di aggirare i requisiti hardware estremamente elevati della versione quantistica, che richiederebbe 72.376 qubit e 80 milioni di gate.


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Nonostante i limiti attuali, Quandoom rappresenta un importante esperimento di porting di un gioco classico su architettura quantistica. Mortimer commenta scherzosamente che “è noto che tutti i dispositivi computazionali utili mai creati sono in grado di eseguire DOOM” e suggerisce che Quandoom potrebbe essere il primo uso pratico trovato per i computer quantistici.

Quandoom può arrivare a 10-20 FPS su un normale laptop.

La versione attuale di Quandoom presenta alcune limitazioni rispetto all’originale: è disponibile solo il primo livello, mancano colori, musica e suoni. L’aspetto grafico ricorda quello di Atari Battlezone del 1980, con una sorta di modalità “a raggi X”.

Come provare Quandoom

Per provare Quandoom sul proprio PC, è sufficiente e trascinare il file Quandoom.qasm sul simulatore (simulator.exe). Il caricamento richiede circa 5-6 GB di RAM. Mortimer fornisce anche suggerimenti per compilare il codice autonomamente o su Linux.

Il progetto Quandoom, che include oltre 8.000 righe di codice C++, un piccolo motore 3D e la logica di gioco, è ancora in fase di sviluppo. Mortimer suggerisce che se ci sarà sufficiente interesse, potrebbe rendere disponibile il codice sorgente.

Questa versione quantistica di DOOM, sebbene non ancora giocabile su veri computer quantistici, rappresenta un interessante esperimento di porting di giochi classici su nuove architetture. Dimostra il potenziale dei computer quantistici anche in ambito videoludico, aprendo nuove prospettive per il futuro del gaming.