Gigabyte ammette l’errore: troppo gel termico sulle RTX 5000 ma niente problemi

L’eccesso di gel termico sui modelli Gigabyte GeForce RTX 5000 è una semplice imperfezione estetica? La risposta dell’azienda alle preoccupazioni degli utenti chiarisce la situazione, ma solleva nuovi interrogativi sulla qualità produttiva delle prime serie immesse sul mercato.

Un utente sudcoreano ha recentemente segnalato un apparente “scioglimento” del gel termico sulla sua costosa scheda grafica GeForce RTX 5080 AORUS Master, un prodotto premium dal valore superiore ai 1.600 dollari. Le immagini condivise mostravano il materiale termoconduttivo che sembrava fuoriuscire dal dissipatore, generando preoccupazione nella comunità tech. La scheda era installata in posizione verticale, sollevando dubbi sulla compatibilità di questa configurazione con l’applicazione del gel termico utilizzato dall’azienda.

Gigabyte ha prontamente risposto alle segnalazioni, confermando che le prime serie di schede grafiche RTX 5000 potrebbero effettivamente presentare un’applicazione eccessiva di gel termico. Tuttavia, l’azienda ha rassicurato gli utenti sottolineando che si tratta di un problema puramente estetico, senza alcun impatto sulle prestazioni o sull’affidabilità dei dispositivi.

Nel comunicato ufficiale, Gigabyte afferma che il gel termico utilizzato è progettato per non sciogliersi fino a temperature di almeno 150°C, ben oltre i valori operativi normali di qualsiasi scheda grafica. L’azienda specifica che ogni prodotto viene sottoposto a rigorosi test di qualità prima di lasciare la fabbrica, incluse verifiche in diverse orientazioni di installazione, sia orizzontali che verticali.

La spiegazione tecnica fornita descrive il materiale come un composto isolante, deformabile e simile a stucco, ingegnerizzato per rimanere in posizione quando applicato correttamente. Gigabyte ha inoltre dichiarato di aver già identificato il problema e di aver ottimizzato la quantità di gel nei lotti di produzione successivi.

Nonostante le rassicurazioni, la comunicazione di Gigabyte rappresenta di fatto un’ammissione di variazioni qualitative nei primi lotti produttivi. La decisione di non richiamare i prodotti già distribuiti suggerisce che l’azienda considera effettivamente il problema come puramente cosmetico, ma lascia gli utenti senza indicazioni specifiche su come gestire l’eventuale eccesso di materiale.

Il caso segnalato in Sud Corea mostra il gel in prossimità dello slot PCIe, generando legittime preoccupazioni: se questo materiale dovesse entrare in contatto con i connettori, potrebbe potenzialmente causare problemi elettrici che richiederebbero complesse procedure di pulizia. L’assenza di manuali o guide che affrontino specificamente questa situazione aggrava la percezione di un possibile difetto produttivo.

Gigabyte ha evidenziato come il gel termoconduttivo sia stato adottato per garantire un contatto ottimale su superfici di componenti irregolari, applicato tramite un processo completamente automatizzato per minimizzare le variazioni rispetto ai tradizionali pad termici. Questa scelta tecnica, teoricamente vantaggiosa, sembra però aver portato a inconsistenze nelle prime fasi produttive.

Per gli acquirenti delle prime serie di GeForce RTX 50 e Radeon RX 9000, la rassicurazione che il problema sia meramente estetico potrebbe non essere sufficiente, soprattutto considerando l’investimento significativo richiesto per questi componenti di fascia alta. La vicenda solleva interrogativi più ampi sui processi di controllo qualità e sulla trasparenza comunicativa dei produttori hardware in casi di variazioni produttive.