Google limita la creazione di nuovi account in Russia

Google ha recentemente deciso di limitare la creazione di nuovi account per gli utenti russi, una mossa che riflette l’aumento delle tensioni tra la compagnia tecnologica statunitense e le autorità russe.

Come riportato dal ministero digitale della Russia, e citato dalle agenzie di stampa statali, questa decisione arriva in un contesto di pressioni crescenti su Google, che da anni è oggetto di critiche per non aver rimosso contenuti ritenuti illegali da Mosca. Inoltre, Google ha bloccato i canali YouTube appartenenti ai media statali russi e a figure pubbliche in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Il ministero ha confermato che Google ha effettivamente limitato la creazione di nuovi account in Russia, e anche gli operatori di telecomunicazioni hanno segnalato una riduzione significativa nel numero di messaggi SMS inviati dalla compagnia agli utenti russi. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’autenticazione a due fattori tramite SMS non funzioni più correttamente.

In risposta a questa situazione, il ministero digitale ha consigliato agli utenti di Google di creare copie di backup dei propri dati e di esplorare metodi alternativi di autenticazione a due fattori, o di prendere in considerazione l’utilizzo di piattaforme nazionali.

Questa non è la prima azione di Google nei confronti della Russia. Già ad agosto, l’azienda aveva disattivato gli account AdSense nel paese, interrompendo il flusso di entrate per i creatori di contenuti russi. A marzo 2022, inoltre, Google aveva smesso di servire annunci pubblicitari agli utenti russi e aveva sospeso la monetizzazione di contenuti che sostenevano o giustificavano la guerra in Ucraina.

Da allora, Google ha bloccato oltre 1.000 canali YouTube, inclusi quelli affiliati a notiziari statali, e più di 5,5 milioni di video. Nel frattempo, sono state registrate velocità più lente sulla piattaforma YouTube in Russia, con i legislatori russi che accusano Google di non aggiornare le proprie infrastrutture tecniche. Tuttavia, sia Google che esperti tecnologici contestano questa affermazione.

Queste misure fanno parte di un più ampio sforzo da parte delle grandi piattaforme tecnologiche per rispondere alle sfide poste dalla guerra in Ucraina e dalla crescente regolamentazione russa nel settore dei media e delle telecomunicazioni.