Google Chrome sta per rimuovere definitivamente il supporto alle estensioni basate su Manifest V2, inclusi i popolari ad blocker come uBlock Origin. La modifica è attualmente in fase di test nella versione Canary del browser.
Secondo quanto riportato dal leaker Leopeva64, nella build di test di Chrome l’opzione per riabilitare le estensioni non supportate è ora disattivata. Gli utenti possono solo rimuoverle o cercare alternative compatibili con Manifest V3.
Questo cambiamento fa parte della transizione di Google da Manifest V2 a V3 per le estensioni di Chrome, annunciata già sei anni fa. L’azienda sostiene che la nuova piattaforma offre maggiore sicurezza e prestazioni, ma molti utenti non sono d’accordo.
Il passaggio a Manifest V3, , limita significativamente le funzionalità degli ad blocker, impedendo l’uso di codice ospitato da remoto. Ciò significa che non potranno più aggiornare autonomamente le liste di filtri, dovendo passare attraverso il processo di revisione di Google.
Molti temono che questo renderà gli ad blocker meno efficaci e aggiornati. Alcune estensioni popolari come uBlock Origin potrebbero non essere più utilizzabili su Chrome, costringendo gli utenti a passare a versioni “Lite” con funzionalità ridotte.
La mossa di Google potrebbe spingere alcuni utenti verso browser alternativi come Firefox, che ha promesso di mantenere il supporto a Manifest V2 parallelamente a V3. Altri browser basati su Chromium potrebbero seguire l’esempio di Chrome.
È chiaro che Google sta cercando di limitare l’uso di ad blocker sul suo browser, allineandosi alla sua guerra contro l’elusione della pubblicità già vista su YouTube. Resta da vedere come reagiranno gli utenti a questa limitazione della loro libertà di scelta.
La modifica è ancora in fase di test, ma sembra probabile che verrà implementata presto nella versione stabile di Chrome. Google aveva precedentemente annunciato che avrebbe rimosso completamente l’opzione di eseguire estensioni V2, quindi questo passaggio era atteso, anche se forse non così rapidamente.
Gli utenti più attenti alla privacy e al controllo della pubblicità potrebbero dover valutare alternative come Firefox per continuare a utilizzare ad blocker completi. La mossa di Google potrebbe quindi avere ripercussioni sulle quote di mercato dei browser nel prossimo futuro.