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Pro
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Doppia videocamera 4K
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Videocamera su gimbal che si muove
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Array di 14 microfoni
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Tracking multimodale
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Connettività completa (HDMI, USB, Ethernet, Wi-Fi 6)
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Varie modalità di ripresa
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Modalità lavagna
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Contro
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Prezzo elevato
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Il verdetto di Tom’s Hardware
Informazioni sul prodotto
Insta360 Connect
Insta360 non è solo un’action cam, e nonostante il brand sia principalmente conosciuto per le sue videocamere compatte in grado di registrare video a 360 gradi, offre anche un prodotto professionale per videoconferenze, destinato a sale riunione di piccole e medie dimensione, la Insta360 Connect.
Con due fotocamere 4K, un array di 14 microfoni e una suite di funzionalità AI per il tracciamento dei partecipanti, questo dispositivo permette di creare una postazione per riunioni in pochi e semplici passi, senza doversi affidare a installazioni complicate.
Recensione in un Minuto
L’Insta360 Connect è un sistema di videoconferenza professionale compatto, con tutto il necessario integrato in una soundbar. I suoi punti di forza risiedono nella doppia fotocamera 4K con stabilizzazione, nel tracciamento AI multidimensionale (vocali, movimenti labiali, gesti) e nell’audio a 14 microfoni con soppressione attiva del rumore. L’hardware eccelle nella resa visiva anche in condizioni di scarsa illuminazione grazie al sensore da 1/1.3″ e all’algoritmo AI Resolution+.
I limiti principali riguardano il prezzo elevato rispetto ai competitor e la necessità di una configurazione iniziale non banale per sfruttare appieno le funzionalità AI. Consigliato per aziende che privilegiano qualità broadcast e flessibilità operativa, è meno adatto a utenti domestici o piccoli studi che non richiedono un sistema così articolato.
Com’è fatta
L’Insta360 Connect è lunga 68.5 cm, spessa 7.7 cm e pesa 2.27 kg, è contraddistinta da un design minimalista e pensata per il posizionamento sopra o sotto schermi fino a 65 pollici. La struttura in lega di alluminio anodizzato ospita due fotocamere:
- Fotocamera grandangolare: sensore da 1/1.3″ con risoluzione 48MP, apertura f/1.7 e campo visivo di 110° per coprire intere sale riunioni.
- Teleobiettivo gimbal: sensore da 1/2.8″ su un meccanismo a tre assi, capace di zoom digitale 5x e riprese a 4K/30fps con stabilizzazione ottica.
In pratica Insta360 ha abbinato un design classico, con un obiettivo grandangolare a una seconda videocamera, dallo stesso design della , che ha la capacità di muoversi in maniera autonoma inquadrando le singole persone, anche se dovessero alzarsi e camminare per la stanza.
Il sistema audio si basa su un array di 14 microfoni beamforming supportati dall’algoritmo Rockchip 3A (Acoustic Echo Cancellation, Noise Suppression, Automatic Gain Control), che garantisce una portata vocale fino a 10 metri. L’uscita audio è affidata a un altoparlante da 25W con equalizzazione dinamica per evitare il rientro delle voci.
La connettività include: HDMI In/Out per collegamenti a schermi esterni o sistemi di registrazione; USB-C 3.1 e USB-A 3.0 per l’integrazione con PC/tablet; Ethernet Gigabit, Wi-Fi 6 (dual-band) e Bluetooth 5.1 per operatività wireless.
L’alimentazione avviene tramite un adattatore da 84W (12V/7A), mentre nella confezione troverete anche i supporti da scrivania, TV e parete.
Installazione e prima accensione
La prima accensione della Insta360 Connect è generalmente fluida e pensata per essere immediata anche per chi non ha mai utilizzato una videocamera per videoconferenze o streaming di alto livello. Tuttavia, ci sono alcuni passaggi iniziali da seguire con attenzione, soprattutto per assicurare un’integrazione ottimale con i software di videoconferenza e i dispositivi con cui si vuole operare.
All’apertura della confezione, si nota subito l’approccio “plug-and-play”: basta collegare il dispositivo al PC o al Mac tramite il cavo USB-C fornito (è compatibile anche con adattatori USB-A). La “conference bar” viene riconosciuta automaticamente come dispositivo video in Windows e macOS, senza bisogno di driver aggiuntivi.
Per sfruttare appieno le funzionalità avanzate — come la personalizzazione dell’inquadratura, il tracciamento del volto o l’auto-zoom — è consigliata l’installazione del software Insta360 Connect (disponibile sul sito ufficiale). Il software si installa rapidamente, pesa poco, e viene aggiornato di frequente.
Durante il primo avvio, il programma guida l’utente in un setup rapido, dove si può:
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Calibrare la fotocamera.
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Attivare le funzionalità smart (AI tracking, gesture control).
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Selezionare la modalità di inquadratura preferita (grandangolo, ritratto, ecc.).
L’accensione è istantanea non appena viene collegata via USB. Non ci sono pulsanti fisici da premere. Un LED discreto segnala lo stato di attività. Una volta attivata, può essere selezionata come sorgente video in qualsiasi app compatibile (Zoom, Teams, OBS, Skype, ecc.).
Nella maggior parte dei casi, l’installazione fila liscia. Tuttavia, segnalo alcuni punti che potrebbero richiedere attenzione:
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Su alcuni portatili Windows, potrebbe essere necessario selezionare manualmente la fotocamera come input predefinito.
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Se il software Insta360 Connect non rileva la camera, può essere utile cambiare porta USB o disattivare temporaneamente software di sicurezza troppo invasivi.
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Su OBS o software di streaming, la camera appare come dispositivo UVC generico: è consigliabile usare la versione desktop del software Insta360 per accedere alle funzioni smart, che non sono sempre accessibili via OBS.
Esperienza d’uso
La fotocamera grandangolare è in grado di catturare una scena ampia ma con una buona qualità dell’immagine, grazie anche al pixel binning 4-in-1 che combina 48MP in 12MP effettivi, riducendo il rumore digitale. In condizioni di luce non ottimale, l’AI Resolution+ migliora la nitidezza tramite upscaling basato su reti neurali, un processo che raddoppia virtualmente la risoluzione percepita.
La seconda videocamera montata su gimbal esegue transizioni fluide tra le varie inquadrature grazie al tracciamento multimodale: non solo riconosce la direzione della voce attraverso l’analisi del suono rilevato dall’array di microfoni, ma correla anche i movimenti delle labbra e la posizione dei volti. Durante i test che abbiamo condotto con vari soggetti nella stanza, il sistema ha mantenuto il focus correttamente anche quando due partecipanti dialogavano simultaneamente ai lati opposti della stanza, distanziati di circa 3 metri.
L’array di microfoni a 14 elementi applica un beamforming dinamico che crea zone vocali attive, attenuando del 30dB i rumori ambientali. In altre parole, essendo in grado di “capire” da dove arrivano le voci, il sistema elimina dalla traccia audio trasmessa tutte quelle frequenze che arrivano da zone differenti. In base a quanto sarete vicini o lontane dalle fonti di rumorosità, il risultato è più o meno efficace, non quanto a rientro del rumore ma piuttosto a naturalezza della voce. In ogni caso, se parliamo di capire in maniera accurata il nostro interlocutore, non ci saranno praticamente mai dei problemi.
Un altro vantaggio dell’algoritmo di soppressione dei rumori si nota se userete la Insta360 Connect in una stanza ampia, senza trattamento acustico, dove l’eco potrebbe diventare un problema. In questo caso il sistema è in grado di eliminare il riverbero con una buona efficacia.
Se avrete nella stanza una lavagna, potrete attivare la modalità “lavagna”, che identifica la superficie e corregge la distorsione prospettica così da rendere leggibili le scritte anche a tre metri di distanza. Se un partecipante oscura la vista, l’AI sovrappone un’immagine memorizzata in buffer, mantenendo la continuità visiva.
La modalità “Galleria” crea una schermata in cui tiene traccia dei partecipanti (fino a 8) in finestre separate, ridimensionando la finestra di chi sta parlando. Questo è un ottimo modo per facilitare la visione agli utenti remoti che eviteranno di dover seguire una scena completa, cercando di individuare chi sta parlando (soprattutto utile se non si conoscono gli interlocutori). Non manca una modalità “privacy” che disattiva videocamere e microfoni.
L’app companion (disponibile per Windows, macOS, Android e iOS) permette di regolare vari parametri, anche avanzati, per ottenere le massime prestazioni.
Non manca un telecomando pensato per offrire un controllo rapido e intuitivo. È leggero e ben costruito, con una disposizione dei tasti chiara. L’interfaccia minimalista lo rende facile da usare anche senza dover consultare il manuale. Con il telecomando è possibile passare tra le varie modalità di ripresa (di gruppo, zoom su chi parla e modalità frame con tutte le persone nella propria finestra), gestire lo zoom, attivare la modalità “lavagna” e controllare lo spostamento dell’inquadratura.
Verdetto: chi dovrebbe acquistarla ?
L’Insta360 Connect si rivolge principalmente ad aziende di medie dimensioni, ma anche scuole per lezioni ibride o qualsiasi professionista che abbia bisogno di un sistema molto flessibile in grado di offrire qualità audio e video per le chiamate remote.
Sconsigliato invece per uffici troppo piccoli o utenti domestici, dove webcam tradizionali come Insta360 Link 2 offrono prestazioni sufficienti a costi inferiori.
La videocamera montata su gimbal è particolarmente utile se avete necessità di fare conferenze con più persone (più di 5), soprattutto se è abbastanza usuale trovarsi a camminare per la stanza; insomma, in qualsiasi ambiente dinamico.
La qualità dell’audio è buona, sia degli altoparlanti che dei microfoni, così come la qualità delle immagini. In questo contesto bisogna sottolineare che non dovete aspettare una qualità da “fotocamera”, ma piuttosto una qualità da ottima videocamera per videoconferenza, quindi con immagini chiare e precise, ma non quelle che potreste ottenere con una videocamera classica.
La scelta finale dipende dall’equilibrio tra esigenze qualitative e vincoli economici: se il budget lo permette, il Connect rappresenta attualmente la soluzione più completa nel suo segmento, elevando l’esperienza delle riunioni ibride a standard broadcast.