La nuova workstation NVIDIA ha ben 784GB di memoria e una GPU Blackwell GB300

L’intelligenza artificiale irrompe sulla scrivania dei professionisti con una potenza di calcolo senza precedenti. NVIDIA ha svelato martedì la sua nuova piattaforma DGX Station, un concentrato di tecnologia che porta le capacità di un supercomputer in formato workstation.

Al cuore di questa innovazione troviamo il superchip desktop GB300, una combinazione inedita del processore Grace basato su architettura ARM e della GPU Blackwell, progettata specificamente per accelerare i carichi di lavoro AI più complessi. Una soluzione che promette di rivoluzionare il modo in cui sviluppatori, ricercatori e data scientist interagiscono con i modelli di intelligenza artificiale, senza la necessità di accedere a infrastrutture remote.

Potenza senza compromessi in formato desktop

Il GB300 rappresenta la prima incursione di NVIDIA nel segmento delle soluzioni “Superchip” pensate per l’ambiente desktop. L’interconnessione tra CPU Grace e GPU Blackwell Ultra avviene tramite l’interfaccia NVLink C2C, garantendo una comunicazione ultraveloce tra i due componenti. La GPU, in formato SXM, integra Tensor Core di ultima generazione con supporto alla precisione FP4, ottimizzata per le operazioni di intelligenza artificiale.

Particolarmente impressionante è la dotazione di memoria: ben 784GB unificati tra LPDDR5X della CPU e HBM3E della GPU. Questa abbondanza di RAM ad alta velocità è fondamentale per elaborare i modelli AI più complessi senza i tradizionali colli di bottiglia legati alla memoria.

La DGX Station non è stata progettata come un sistema isolato. NVIDIA ha dotato la workstation del ConnectX-8 SuperNIC, un componente di rete capace di raggiungere velocità fino a 800Gb/s. Questa caratteristica permette di collegare più DGX Station per progetti AI collaborativi, garantendo una scalabilità senza precedenti per chi lavora con modelli AI estesi o attività di calcolo distribuite.

Dal punto di vista dell’espandibilità, la scheda madre offre tre slot PCIe x16 per schede aggiuntive, tre slot M.2 per SSD, oltre a connettori audio e USB. L’alimentazione è gestita attraverso connettori standard ATX + EPS12V per CPU e altri componenti, mentre per la GPU sono presenti tre connettori 12V-2×6 (H++) in grado di erogare teoricamente fino a 1800W di potenza.

Strategia di mercato e disponibilità

Con il lancio della DGX Station basata sulla piattaforma GB300 e della DGX Spark alimentata dal GB10, NVIDIA prepara il terreno per le sue piattaforme workstation desktop basate su ARM. L’obiettivo è chiaramente quello di ampliare i segmenti di mercato oltre data scientist, ricercatori e sviluppatori software.

NVIDIA non ha ancora rivelato le specifiche complete del “Desktop Superchip”, ma è ragionevole supporre che si tratti di una combinazione di componenti Grace CPU e Blackwell Ultra GPU ottimizzati per i PC desktop, con particolare attenzione al consumo energetico.

Anche il prezzo consigliato rimane un mistero, ma considerando che ogni GPU di calcolo in formato SXM costa decine di migliaia di dollari, è probabile che la DGX Station avrà un prezzo a cinque cifre. La distribuzione avverrà attraverso partner come Asus, Boxx, Dell, HP, Lambda, Lenovo e Supermicro entro la fine dell’anno.

L’introduzione della DGX Station segna un punto di svolta nell’accessibilità alle risorse di calcolo per l’AI. Finora, la maggior parte dei carichi di lavoro più esigenti richiedeva l’accesso a datacenter o servizi cloud. Con questa workstation, NVIDIA porta la potenza di calcolo necessaria direttamente sulla scrivania dei professionisti.