Meta sta sviluppando un’interfaccia neurale per controllare i suoi occhiali AR Orion, come annunciato dal CEO Mark Zuckerberg alla conferenza Meta Connect 2024. Il dispositivo, indossabile al polso, permetterà di navigare tra le app degli occhiali tramite gesti.
Questa nuova tecnologia rappresenta un importante passo avanti nell’interazione uomo-macchina per la realtà aumentata. L’interfaccia neurale di Meta potrebbe rendere l’utilizzo degli occhiali AR molto più intuitivo e naturale rispetto ai metodi di controllo tradizionali.
“[Orion] è il primo dispositivo alimentato dalla nostra interfaccia neurale da polso”, ha dichiarato Zuckerberg. “È un dispositivo che ti permette di inviare un segnale dal tuo cervello a [Orion].”
Secondo quanto riportato da Alex Heath , il bracciale dovrebbe essere presto messo in vendita e sarà compatibile anche con altri dispositivi AR di Meta. Il prezzo non è stato ancora annunciato.
Gli occhiali Orion: vera realtà aumentata
Gli occhiali Orion, ancora in fase di sviluppo, rappresentano un vero e proprio dispositivo di realtà aumentata. Utilizzano minuscoli proiettori integrati nelle stanghette per creare un display a testa alta, sovrapponendo informazioni digitali alla visione del mondo reale.
Questa tecnologia si differenzia dagli smart glasses tradizionali, che si limitano a proiettare notifiche o permettere di scattare foto. Con Orion, Meta punta a creare un’esperienza AR immersiva e funzionale.
L’eredità di CTRL-labs
L’interfaccia neurale di Meta sembra ispirata ai dispositivi sviluppati da CTRL-labs, azienda specializzata in interfacce cervello-macchina acquisita da Meta nel 2019. Questa mossa strategica ha permesso all’azienda di Zuckerberg di integrare competenze avanzate nel campo delle interfacce neurali.
L’acquisizione di CTRL-labs si inserisce nella visione a lungo termine di Meta per il futuro dell’interazione uomo-macchina, con un focus particolare sulle applicazioni per la realtà aumentata e virtuale.
Implicazioni per il futuro dell’AR
Lo sviluppo di un’interfaccia neurale efficace potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’adozione di massa della realtà aumentata. Rendendo l’interazione più naturale e intuitiva, Meta potrebbe superare una delle principali barriere all’utilizzo diffuso di questa tecnologia.
Inoltre, l’integrazione di un’interfaccia neurale negli occhiali AR apre nuove possibilità per applicazioni in ambito professionale, medico ed educativo, dove la precisione e la velocità di interazione sono fondamentali.
Resta da vedere come questa tecnologia verrà accolta dal pubblico e quali saranno le eventuali preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati cerebrali. Meta dovrà affrontare queste sfide per garantire il successo del suo ambizioso progetto nel campo della realtà aumentata.