Microsoft e OpenAI hanno una definizione di AGI tutta loro

Stando a un nuovo rapporto del , Microsoft e OpenAI avrebbero già da tempo una definizione interna di AGI, acronimo di intelligenza artificiale generale, che si baserebbe sui profitti della startup madre di ChatGPT. 

 Le due aziende avrebbero firmato un accordo lo scorso anno, stabilendo che OpenAI raggiungerà l’AGI solo quando svilupperà sistemi AI in grado di generare almeno 100 miliardi di dollari di profitti.

Questa definizione si discosta notevolmente da quelle a cui siamo abituati, basate su criteri tecnici e filosofici più rigorosi. Secondo le previsioni attuali, OpenAI potrebbe non raggiungere tale obiettivo prima del 2029.


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In base agli accordi tra le due aziende, Microsoft perderà l’accesso alle tecnologie di OpenAI una volta raggiunta l’AGI. Alcuni avevano ipotizzato che OpenAI potesse dichiarare prematuramente il raggiungimento dell’AGI per escludere Microsoft, ma questo accordo sembra scongiurare tale scenario.

Recentemente si è anche discusso se il modello o3 di OpenAI rappresentasse un passo significativo verso l’AGI: nonostante le prestazioni superiori, o3 comporta costi computazionali elevati, un aspetto problematico per la definizione di AGI basata sui profitti adottata da OpenAI e Microsoft. 

Insomma, per il momento Microsoft può dormire sonni tranquilli, ma è inevitabile che prima o poi OpenAI svilupperà un modello in grado di soddisfare questa definizione di AGI: sarà interessante vedere cosa succederà in quel momento, visto che il colosso di Redmond non potrà più usare le tecnologie di OpenAI. È molto probabile che l’azienda potrà continuare a fare affidamento su altri modelli, come quelli di Anthropic, ma chissà cosa riserva il futuro.