La Federal Trade Commission (FTC) ha aperto un’indagine antitrust di vasta portata contro Microsoft, segnando un ritorno alla sorveglianza regolatoria sull’azienda dopo 25 anni. Per chi se lo stesse chiedendo, l’opposizione portata avanti dall’FTC nei confronti dell’acquisizione di Activision non era un’indagine nei confronti diretti dell’azienda di Redmond.
L’iniziativa arriva dopo un anno di raccolta di informazioni tramite colloqui con i concorrenti di Microsoft e si concentra su vari ambiti delle sue attività: servizi di cloud computing, licenze software, cybersecurity e prodotti di intelligenza artificiale.
L’indagine è ufficialmente entrata in una fase avanzata con la richiesta di documentazione dettagliata, comprendente centinaia di pagine. La presidente della FTC, Lina Khan (che aveva già perso contro Microsoft durante la causa nei confronti dell’acquisizione di Activision), ha autorizzato questa approfondita raccolta di dati, sottolineando un’intensificazione degli sforzi per valutare le pratiche commerciali del colosso tecnologico.
Uno dei temi principali riguarda l’integrazione dei software di Microsoft, in particolare l’offerta gratuita di Teams all’interno del pacchetto Office, che include anche Word ed Excel. Questa strategia è stata criticata da aziende concorrenti come Slack e Zoom, che la considerano un vantaggio competitivo iniquo, in grado di limitare la concorrenza.
Un altro elemento che ha attirato l’attenzione dei regolatori è legato alla sicurezza. La Cyber Safety Review Board, un organo di vigilanza sulla sicurezza informatica, ha evidenziato la necessità di migliorare la cultura aziendale di Microsoft, ritenuta inadeguata per il ruolo centrale dell’azienda nelle infrastrutture tecnologiche statunitensi.
Microsoft si unisce così ad altri giganti della tecnologia come Amazon, Apple, Meta e Google, già oggetto di indagini antitrust negli ultimi anni. Questo segna un ritorno alle battaglie legali dell’azienda per chiarire la sua posizione.
Già negli anni ’90, Microsoft aveva affrontato un processo storico legato al monopolio del sistema operativoe al browser Internet Explorer. La nuova indagine rappresenta un passo cruciale per valutare il suo impatto sul mercato e garantire una competizione equa nel settore tecnologico.