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Pubblicato il 18/11/2024
alle 15:45
Nel mondo dell’informatica moderna, l’SSD M.2 NVMe rappresenta una delle scelte migliori per chi cerca un significativo incremento delle prestazioni senza compromessi. Rispetto agli HDD tradizionali e agli SSD SATA, gli SSD NVMe offrono velocità di lettura e scrittura molto superiori, rendendoli ideali per chi desidera velocizzare il caricamento del sistema operativo, dei programmi e dei giochi. Tuttavia, non tutti gli SSD NVMe sono uguali, e trovare un modello che offra un buon rapporto qualità-prezzo può fare la differenza in una configurazione economica.
Optare per un SSD M.2 NVMe economico non significa dover rinunciare a prestazioni eccellenti. Grazie alla crescente competizione sul mercato, è possibile trovare soluzioni che, pur essendo più accessibili, garantiscono velocità adeguate e affidabilità. In questa guida, analizzeremo i migliori SSD NVMe economici, confrontando non solo il prezzo, ma anche aspetti fondamentali come la velocità di lettura/scrittura, la durata nel tempo e le funzionalità aggiuntive, in modo da aiutarvi a trovare il prodotto più adatto alle vostre esigenze senza svuotare il portafoglio.
Che siate in fase di assemblaggio di un nuovo PC o semplicemente alla ricerca di un aggiornamento per migliorare le prestazioni del vostro sistema attuale, questa guida vi fornirà tutte le informazioni necessarie per scegliere il miglior SSD NVMe economico. Esploreremo le opzioni più competitive sul mercato, cercando di bilanciare al meglio costi e prestazioni, così da offrirvi un’unità veloce e affidabile senza dover spendere una fortuna. Per una migliore visione del mercato, vi suggeriamo anche di dare un’occhiata alla nostra e ai .
Con l’aggiornamento di novembre 2024, abbiamo ricontrollato i link dei prodotti in modo da indirizzarvi sempre verso le migliori offerte, oltre a migliorare la sezione FAQ.
Prodotti
Corsair Force Series MP600 1TB
PCIe 4.0 con dissipatore
Corsair, marchio fidato nel settore delle memorie, offre l’SSD NVMe Gen4 con velocità di 4950 MB/s in lettura e 4250 MB/s in scrittura.
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Buone prestazioni, Durata ed affidabilità, Prezzo competitivo
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Prestazioni di scrittura non eccezionali, Prezzo per GB non ottimale
Kingston FURY Renegade
Ottima per il gaming
L’SSD Kingston Fury Renegade è un’opzione NVMe economica, ma molto prestante, ideale per il gaming su PC e PS5.
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Prestazioni elevate, Compatibilità, Durata e garanzia
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Raffreddamento non ottimale per usi estremi
Samsung 980 1TB
Affidabilità garantita
Il Samsung 980 è un SSD NVMe PCIe 3.0 x4 che offre velocità fino a 3.500/3.000 MB/s in lettura/scrittura e una cache SLC dinamica.
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Prestazioni solide per PCIe 3.0, Affidabilità Samsung, Design e prezzo
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Mancanza di DRAM
Crucial P3 1TB
Solido e robusto
L’SSD NVMe Crucial P3 1 TB, ideale per videogiocatori e professionisti, offre elevate velocità di 3.500 MB/s in lettura e 3.000 MB/s in scrittura.
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Prezzo competitivo, Prestazioni decenti per PCIe 3.0, Garanzia di 5 anni
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Memorie QLC, Assenza di DRAM, Endurance limitata
WD Blue SN580 1 TB
Ottimo rapporto qualità/prezzo
Il WD Blue SN580 da 1 TB è il miglior SSD economico con un eccellente rapporto qualità/prezzo, offrendo prestazioni solide e una capacità generosa.
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Prestazioni solide per il prezzo, Efficienza energetica, Prezzo competitivo
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Mancanza di DRAM, Prestazioni causali mediocri, Durabilità limitata
Come scegliere un SSD NVMe
Dopo aver esaminato vari SSD disponibili sul mercato, è fondamentale approfondire alcuni aspetti che contribuiranno a guidare la vostra scelta verso un SSD veloce e adatto alle vostre necessità. Tra i vari temi da affrontare, ci concentriamo su questioni come “cosa significa NVMe e perché optare per questo tipo di SSD“. Per rispondere a queste domande in modo efficace, presentiamo di seguito le caratteristiche da cercare in un SSD NVMe, ovvero interfaccia M.2, prestazioni e capacità di archiviazione.
Quali sono le differenze tra le interfacce NVMe e SATA?
Innanzitutto, l’interfaccia indica il metodo utilizzato da un SSD per comunicare con il resto del sistema. Migliore è la connessione tra SSD e sistema migliore sarà la velocità complessiva del PC, nel trasporto di file o nella gestione dei programmi. Per collegare quindi l’SSD al sistema si utilizza quindi il connettore SATA o PCI. Il primo però è il più diffuso ed esistono diverse tipologie che andiamo ad approfondire di seguito.
I connettori SATA 3 sono i migliori in commercio, i più aggiornati e veloci, forniti anche di retro-compatibilità per funzionare su PC che supportano fino al SATA 2. Una funzionalità che però dimezza la velocità dei SATA 3 che si attesta sui 6 Gbit/s teorici. Attualmente, quasi tutti i computer in commercio supportano gli SSD SATA 3 ed è proprio per questo motivo che conviene puntare su questo tipo di connettore. Su alcuni ultrabook e mini-PC il corrispondente del SATA 3 o 2 è il mini-SATA o mSATA compatibile anche con i velocissimi SATA Express.
Tuttavia, se cercate un prodotto che velocizzi esponenzialmente la velocità del vostro sistema, potete puntare sulla tecnologia SATA Express, che fonde la tecnologia SATA con quella dell’interfaccia PCI, che consente di ottenere una velocità variabile dai 10 Gbit/s ai 16 Gbit/s. E se questa ancora non vi dovesse bastare sono arrivati anche i nuovi connettori M.2 (utilizzati maggiormente sugli ultrabook), che funzionano sia sugli SSD SATA Express, portandoli ad una velocità di 16 Gbit/s, che su quelli PCI-Express, arrivando ad una velocità di ben 32 Gbit/s. Il tutto in via teorica, poiché bisogna possedere componenti capaci di supportare tale velocità.
Infine, arriviamo finalmente agli SSD che supportano il protocollo NVMe (Non-Volatile Memory express), molto più utilizzato rispetto all’altro disponibile AHCI. Quasi tutti gli SSD PCIe sono anche NVMe, e questa tecnologia aumenta le prestazioni del disco e diminuisce le latenze per rispondere alle moderne tecnologie di connessione diffuse in tutti i PC.
Vale la pena passare da un SSD SATA a un SSD NVMe?
Assolutamente sì, soprattutto se cercate un significativo miglioramento delle prestazioni del vostro computer. Gli SSD NVMe offrono una velocità di trasferimento dati nettamente superiore rispetto agli SSD SATA, garantendo tempi di caricamento più rapidi per il sistema operativo, le applicazioni e i giochi. Immaginate di accendere il vostro PC e vedere il desktop apparire quasi istantaneamente, oppure di lanciare un videogioco e trovarvi nel mezzo dell’azione in pochi secondi: è questo il livello di prestazioni che un SSD NVMe può offrire.
Inoltre, se siete appassionati di editing video o lavorate con file di grandi dimensioni, l’incremento di velocità sarà particolarmente evidente. Le operazioni di copia, spostamento e rendering di file saranno molto più rapide, migliorando la vostra produttività e riducendo i tempi morti. Questo tipo di SSD è particolarmente utile per chi usa software professionali che richiedono un accesso veloce ai dati, come programmi di grafica, CAD e simulazioni 3D.
Non bisogna trascurare nemmeno l’efficienza energetica. Gli SSD NVMe tendono a consumare meno energia rispetto ai loro equivalenti SATA, il che può tradursi in una maggiore durata della batteria per i laptop e un minor consumo energetico per i desktop, contribuendo così anche a ridurre i costi delle bollette.
Tuttavia, vale la pena considerare anche il fattore costo. Sebbene gli SSD NVMe siano generalmente più costosi degli SSD SATA, il divario di prezzo si è ridotto negli ultimi anni. È possibile trovare opzioni economiche che offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo senza compromettere troppo il budget. Se il vostro utilizzo quotidiano del computer non prevede carichi di lavoro intensivi, potreste non notare una differenza significativa nelle prestazioni, ma per tutto il resto, il passaggio a un SSD NVMe rappresenta un miglioramento tangibile e apprezzabile.
Quali caratteristiche influiscono sulle prestazioni?
Le prestazioni di un SSD sono strettamente legate a due caratteristiche fondamentali: la velocità sequenziale e le operazioni di input e output per secondo (IOPS). La velocità sequenziale, misurata in MB/s (Megabyte per secondo) o GB/s (Gigabyte per secondo), indica la rapidità con cui i file vengono scritti e letti sul disco in maniera sequenziale. Questo dato è particolarmente importante quando si lavora con file di grandi dimensioni o si eseguono operazioni come il trasferimento di file voluminosi.
D’altro canto, le IOPS rappresentano la velocità di scrittura e lettura dei file in modo casuale e indicano quante operazioni al secondo il disco è in grado di gestire. Questo parametro è cruciale per le operazioni quotidiane, come l’avvio del sistema operativo, l’esecuzione di applicazioni o giochi, o l’accesso a piccoli file sparsi sul disco.
Nella scelta di un SSD, tuttavia, è altrettanto importante considerare la durata massima del disco, espressa in milioni di ore, e la garanzia offerta dal produttore. La durata di un SSD può essere influenzata da diversi fattori, tra cui il tipo di celle NAND utilizzate (SLC, MLC, TLC, QLC), la qualità dei componenti, l’efficienza dell’algoritmo di gestione dell’usura e il carico di lavoro a cui il drive è sottoposto.
La garanzia del produttore, invece, è un indicatore della fiducia del produttore nella longevità e nella affidabilità del suo prodotto. In genere, la garanzia per gli SSD si colloca tra un minimo di 3 e un massimo di 5 anni. Tuttavia, per gli SSD di fascia alta, la garanzia può estendersi fino a 10 anni, offrendo agli utenti un ulteriore livello di sicurezza.
Infine, è importante notare che, nonostante queste specifiche tecniche possano fornire una buona indicazione delle prestazioni di un SSD, l’esperienza d’uso effettiva può variare in base a una serie di fattori, tra cui l’hardware del sistema, il sistema operativo e il tipo di carico di lavoro. Pertanto, è sempre una buona idea considerare recensioni e test indipendenti quando si sceglie un SSD.
Quanto dura un SSD M.2 NVMe?
La durata di un SSD M.2 NVMe è uno degli aspetti più importanti da considerare quando si acquista questo tipo di unità di archiviazione. Gli SSD, a differenza degli HDD tradizionali, non hanno parti mobili, il che contribuisce a ridurre il rischio di guasti meccanici. Tuttavia, ogni cella di memoria flash ha un numero limitato di cicli di scrittura e cancellazione che può sopportare prima di diventare inaffidabile. Questo parametro viene misurato in TBW (Terabytes Written), ovvero la quantità totale di dati che possono essere scritti sull’SSD nel corso della sua vita utile.
Per esempio, un SSD con un valore TBW di 300 terabyte significa che l’unità può sopportare la scrittura di 300 terabyte di dati prima che le sue celle di memoria inizino a deteriorarsi. Nella pratica, un utente medio scrive una quantità di dati molto inferiore su base giornaliera, il che fa sì che anche gli SSD NVMe con un valore TBW relativamente basso possano durare per molti anni. Infatti, se scrivete 50 gigabyte di dati al giorno, che è un uso piuttosto intenso, un SSD con un TBW di 300 terabyte potrebbe durare più di 16 anni.
Oltre al TBW, un altro fattore chiave che influisce sulla longevità di un SSD M.2 NVMe è la qualità del controller e del firmware utilizzati dall’unità. I produttori più affermati, come Samsung, Crucial e Western Digital, investono in tecnologie avanzate e algoritmi di gestione delle celle di memoria che migliorano l’efficienza e prolungano la vita del dispositivo.
Un’altra considerazione importante riguarda l’uso di tecnologie di manutenzione come il comando TRIM, che aiuta a mantenere le prestazioni dell’SSD rimuovendo i blocchi di dati non più necessari, e gli aggiornamenti del firmware, che possono risolvere bug e migliorare la gestione delle celle di memoria.
Che tagli di memoria è meglio prendere in considerazione?
Nella scelta di un SSD NVMe non esiste un “taglio” di memoria univoco che si può definire come la migliore. Tuttavia, ci sono alcuni suggerimenti che possono guidarvi nell’orientamento verso la decisione finale. Infatti, la capacità di archiviazione non determina solo lo spazio disponibile per i vostri file, ma influisce anche sul prezzo del SSD. Per cercare di risparmiare, potreste considerare un SSD da 250 GB, specialmente se intendete utilizzarlo come disco di lavoro, delegando ad un secondo hard disk (HDD) il compito di immagazzinare dati e/o videogiochi.
Una configurazione efficace potrebbe prevedere un computer con sistema operativo e programmi installati su un SSD da 500 GB, mentre foto, video e altri file vengono archiviati su un HDD da 1 TB. Questa soluzione garantisce il vantaggio della rapidità di avvio e risposta delle applicazioni offerta dall’SSD, senza rinunciare alla capacità di archiviazione di un HDD, solitamente più economica.
Tuttavia, a seconda delle vostre specifiche esigenze, potreste avere bisogno di più spazio sull’SSD. Se utilizzate molti programmi, un SSD da 1 TB potrebbe essere la scelta più appropriata. Se state configurando un PC da gaming e desiderate beneficiare delle alte velocità offerte dall’SSD anche per i vostri giochi, potreste addirittura considerare un SSD di dimensioni superiori, come un modello da 2 TB. Ricordate, comunque, che la scelta deve basarsi sulle vostre specifiche necessità e sul bilanciamento tra performance, capacità di archiviazione e budget a disposizione.
Gli SSD M.2 NVMe necessitano di raffreddamento aggiuntivo?
La questione del raffreddamento degli SSD M.2 NVMe è diventata rilevante con l’aumento delle prestazioni e delle velocità di trasferimento dati offerte da questi dispositivi. Data la loro capacità di operare a velocità significativamente superiori rispetto agli SSD tradizionali, gli SSD M.2 NVMe tendono a generare più calore. Questo calore, se non gestito adeguatamente, può portare a ciò che è conosciuto come “thermal throttling“, ovvero la riduzione delle prestazioni del dispositivo per evitare il surriscaldamento.
La necessità di raffreddamento aggiuntivo dipende da vari fattori, inclusi il design del case, il flusso d’aria all’interno del sistema, l’intensità d’uso dell’SSD e le specifiche tecniche del dispositivo stesso. In molti casi, i sistemi desktop moderni sono progettati per fornire un flusso d’aria adeguato attorno allo slot M.2, mitigando in parte il problema del surriscaldamento. Tuttavia, in configurazioni ad alta densità o in casi di utilizzo intensivo, come il trasferimento di grandi volumi di dati o applicazioni che richiedono un’elevata lettura/scrittura continua, l’aggiunta di soluzioni di raffreddamento può diventare necessaria.
Soluzioni di raffreddamento dedicate per SSD M.2 NVMe includono dissipatori di calore, pad termici e, in alcuni casi, sistemi di raffreddamento ad acqua specificamente progettati per questi dispositivi. I dissipatori di calore sono tra le soluzioni più comuni e facili da installare, offrendo una superficie più ampia per la dissipazione del calore. Sono spesso realizzati in materiali altamente conduttivi come l’alluminio e possono essere dotati di alette o ventilatori aggiuntivi per migliorare ulteriormente il flusso d’aria.
È importante notare che non tutti gli SSD M.2 NVMe richiedono raffreddamento aggiuntivo. Molti modelli sono progettati per gestire efficacemente il calore generato durante l’operazione normale. Prima di investire in soluzioni di raffreddamento, dovreste consultare le specifiche tecniche del loro dispositivo e monitorare le temperature durante l’uso per determinare se il raffreddamento aggiuntivo è necessario. Inoltre, la scelta della soluzione di raffreddamento dovrebbe tenere conto dello spazio disponibile nel case e della compatibilità con il resto dell’hardware.