Samsung Electronics, il colosso sudcoreano della tecnologia, ha chiesto scusa pubblicamente per aver registrato “solo” 6,78 miliardi di dollari di profitto operativo nell’ultimo trimestre, mancando le aspettative degli analisti di circa 900 milioni. Il Vicepresidente Jun Young-hyun ha ammesso le preoccupazioni sulla competitività tecnologica dell’azienda, assumendosi la responsabilità per i risultati “deludenti”.
Questa mossa inusuale evidenzia le sfide che Samsung sta affrontando in un mercato tecnologico sempre più competitivo. Nonostante i profitti significativi, l’azienda riconosce la necessità di migliorare le proprie prestazioni per mantenere la leadership nel settore.
La crisi di Samsung è stata causata da diversi fattori. Dopo la pandemia, la domanda di chip di memoria è diminuita. Sebbene il boom dell’intelligenza artificiale abbia portato a una crescita dei profitti nel trimestre precedente, grazie alla vendita di chip ad alta larghezza di banda (HBM) a clienti come NVIDIA, l’azienda ha subito ritardi nelle vendite di HBM3E a causa di un importante cliente.
Inoltre, la crescente concorrenza cinese sta esercitando pressione sulle vendite di chip per smartphone. Per affrontare queste sfide, Samsung ha implementato misure straordinarie, come l’imposizione di una settimana lavorativa di sei giorni per i dirigenti.
Jun ha delineato i piani dell’azienda per superare la crisi:
- Migliorare la qualità e investire in nuove tecnologie uniche
- Spingere verso una cultura aziendale con obiettivi ambiziosi
- Esaminare e migliorare l’organizzazione interna
Il Vicepresidente ha concluso chiedendo il supporto di clienti, investitori e dipendenti, esprimendo fiducia nella capacità di Samsung di superare le difficoltà attuali e riconquistare la propria posizione di forza nel mercato.
Questa dichiarazione pubblica di Samsung dimostra la volontà dell’azienda di affrontare apertamente le sfide e di impegnarsi per un miglioramento continuo, nonostante i risultati finanziari ancora positivi. La mossa potrebbe essere vista come un tentativo di rassicurare gli stakeholder sulla determinazione dell’azienda a mantenere la sua posizione di leader nel settore tecnologico globale.