Un Macintosh Plus del 1986 è stato connesso a internet grazie a un Raspberry Pi Pico W. Hunter Irving, maker e sviluppatore, ha realizzato questo progetto utilizzando il microcontrollore per emulare un adattatore Ethernet vintage, permettendo così al vecchio computer Apple di accedere alla rete.
L’impresa dimostra come sia possibile dare nuova vita a hardware obsoleto attraverso soluzioni ingegnose: Irving ha sfruttato BlueSCSI, un sistema open source che consente di fornire connettività SCSI a computer d’epoca, adattandolo per emulare un adattatore Ethernet Macintosh utilizzando il Wi-Fi del Pico W.
Questa tecnica permette al Mac Plus di navigare su internet, seppur con alcune limitazioni. Il computer può visualizzare HTML di base, ma non gestisce protocolli moderni come CSS o JavaScript. Per ovviare a ciò, Irving ha creato MacProxy Plus, una versione modificata di MacProxy che include estensioni personalizzate per siti specifici.
Le prestazioni sono ovviamente limitate: la velocità di trasferimento dati si aggira sui 400 byte al secondo. Ciò significa che per “scaricare” un video YouTube servirebbero circa 17 ore. Irving ha implementato una soluzione chiamata NotYouTube per riprodurre contenuti multimediali dal dispositivo locale.
Connettere macchine così datate a internet comporta rischi in termini di sicurezza, dato che non ricevono più aggiornamenti ufficiali. Inoltre, la compatibilità con i siti web moderni è molto limitata. Nonostante ciò, il progetto dimostra le potenzialità creative nell’unire tecnologie di epoche diverse.
BlueSCSI si sta rivelando uno strumento prezioso per gli appassionati di retrocomputing, permettendo di emulare unità disco a circa 60 KB/s. La sua versatilità lo rende adatto a diversi computer vintage, non solo Apple.